Comunicazione
consapevole - Il Messaggio Io
- La tecnica del “messaggio IO” ti aiuta a mettere ordine nella comunicazione.
- Divide bene ciò che è veramente tuo, da ciò che è dell’altro.
- Riesce a fare arrivare la comunicazione direttamente al cuore (specie comunicando i propri sentimenti.)
- Non aggancia il “bambino ribelle” ovvero tratti il tuo interlocutore al tuo pari evitando inutili e sfiancanti bracci di forza.
In
pratica diventi sovrano padrone del tuo essere e rispetti la
sovranità dell’altro.
Facciamo
un esempio:
Hai appena pulito e riordinato casa
arriva Homer e te la sporca tutta.
Nel
“messaggio TU” risponderesti:
O
“non ne combini una giusta”
Con
la tecnica del “messaggio IO”:
Mi fai arrabbiare quando sporchi
così
Oppure
(meglio ancora):
Mi
sento incompresa/o, quando sporchi proprio mentre sto pulendo. Adesso mi tocca
ripulire
Come
funziona il “messaggio IO”?
1)
Eviti il giudizio: lo riconosci perché è rivolto
all’altro “TU” e perché è spesso fatto di un’etichetta (ad esempio: “cattivo”);
puoi figurarti mentre punti il dito accusando.
2)
Dici
gli effetti che ha su di te specie
se sono emozioni (Mi
sento incompresa/o):
questo è molto potente perché permette all’altro di diventare consapevole degli effetti del suo gesto, in questo modo potrebbe essergli più facile, un domani, evitare di provocare quegli effetti.
Se invece gli dici solo “non fare” questo non arriva a livello sentimentale ma solo cerebrale, non lo capisce veramente, oltre a provocare gli effetti che provoca il “non” (ne parlo qui: NON leggere quest' articolo!!)
questo è molto potente perché permette all’altro di diventare consapevole degli effetti del suo gesto, in questo modo potrebbe essergli più facile, un domani, evitare di provocare quegli effetti.
Se invece gli dici solo “non fare” questo non arriva a livello sentimentale ma solo cerebrale, non lo capisce veramente, oltre a provocare gli effetti che provoca il “non” (ne parlo qui: NON leggere quest' articolo!!)
3)
Includi gli effetti soggettivi che la situazione ti spinge a fare (Adesso
mi tocca ripulire.)
4) Circoscrivi
l’episodio (quando
sporchi). Se non lo circoscrivi, diventa una generalizzazione e di nuovo un
giudizio.
Se ad esempio non dici “quando sporchi”, ma “sporchi sempre” o “sei uno sporcaccione” stai di nuovo etichettando e giudicando.
Non parli di quell’episodio, ma induci il tuo interlocutore (Homer) a sentirsi sempre “sporcaccione”.
Qualsiasi cosa faccia o non faccia. Gli metti un abito addosso: quello dello sporcaccione.
Se invece relativizzi permetti a chiunque di riconoscere quale circostanza può correggere. Ad esempio “quando sporco” già! “Quando passo un maiale sul soffitto sporco” e Homer potrebbe aggiungere: ”forse è meglio evitarlo”.
Immagina invece che Homer si è sentito dire che è sempre sporcaccione (nel caso di Homer è facile pensarlo :) ma non potevo usare un esempio reale invece che un personaggio fortemente caratterizzato? Beh mi divertivo meno eheheh) cosa farebbe?
Beh prova ad immedesimarti..
io immagino che alzerebbe le spallucce penserebbe “tanto mi vede sempre così” o peggio “tanto sono sempre così” (hai mai pensato agli effetti che potrebbe aver un giudizio generico su un figlio?) e quindi “Sporcare o non sporcare non cambia: rimango uno sporcaccione allora tanto vale adeguarmi al mio personaggio e... sporcare”
(In Analisi Transazionale questo “seguire il personaggio” deciso dagli altri, spesso i genitori, si chiama “copione” in PNL “Mappa”... finiamo per seguire proprio quella mappa o quel copione!)
Se ad esempio non dici “quando sporchi”, ma “sporchi sempre” o “sei uno sporcaccione” stai di nuovo etichettando e giudicando.
Non parli di quell’episodio, ma induci il tuo interlocutore (Homer) a sentirsi sempre “sporcaccione”.
Qualsiasi cosa faccia o non faccia. Gli metti un abito addosso: quello dello sporcaccione.
Se invece relativizzi permetti a chiunque di riconoscere quale circostanza può correggere. Ad esempio “quando sporco” già! “Quando passo un maiale sul soffitto sporco” e Homer potrebbe aggiungere: ”forse è meglio evitarlo”.
Immagina invece che Homer si è sentito dire che è sempre sporcaccione (nel caso di Homer è facile pensarlo :) ma non potevo usare un esempio reale invece che un personaggio fortemente caratterizzato? Beh mi divertivo meno eheheh) cosa farebbe?
Beh prova ad immedesimarti..
io immagino che alzerebbe le spallucce penserebbe “tanto mi vede sempre così” o peggio “tanto sono sempre così” (hai mai pensato agli effetti che potrebbe aver un giudizio generico su un figlio?) e quindi “Sporcare o non sporcare non cambia: rimango uno sporcaccione allora tanto vale adeguarmi al mio personaggio e... sporcare”
(In Analisi Transazionale questo “seguire il personaggio” deciso dagli altri, spesso i genitori, si chiama “copione” in PNL “Mappa”... finiamo per seguire proprio quella mappa o quel copione!)
Atri
esempi:
Situazione 2
Tua sorella ti ha messo il broncio e
non ti parla da tempo
Messaggio TU
Adesso basta. Smettila di fare il
broncio, mi dai noia
Messaggio IO
Mi dispiace vederti così seria, vorrei
poterti aiutare e non so come fare, ti andrebbe di parlarmene
Situazione 3
Aspetti un’amica a cena per le 21,
prepari tutto e metti in tavola, la tua amica si presenta con 1h e mezza di
ritardo e la cena è diventata colla...
Messaggio TU
Fai sempre come ti pare, non hai il
minimo rispetto per il prossimo
Messaggio IO
Non mi è piaciuto averti aspettato per
tutto questo tempo con la cena pronta. Vorrei potessimo coordinarci meglio per
la prossima volta. Vediamo se riusciamo a riscaldare la cena.
Situazione 4
Hai fatto un patto con tuo nipote, fa i
compiti e dopo andate a prendere un gelato. Ma lui non li fa e ti chiede di
andare a prendere il gelato
Messaggio TU
Gelato?? Sei stato egoista. Non ti
meriti un bel niente.
Messaggio IO
Non mi sento di fare qualcosa per te
dopo che non hai rispettato i patti.
Queste
tecniche funzionano se sei tu a metterti in gioco, non funzionano se pretendi
che siano gli altri a farlo (e magari non
hanno neanche letto questo articolo...come fanno?)
Ricapitolando, ecco
cosa puoi fare
1)
Evita
i giudizi
2)
Dì
come ti fa stare (le emozioni che suscita in te)
3)
Dì
cosa ti ritrovi a fare (opzionale)
4)
Usa
la parola “Quando” ovvero circoscrivi e specifica il singolo episodio.
Questo
è un potente e prezioso strumento per mettere in “ordine” la comunicazioni, evitando di ferire e
farsi ferire inutilmente, e comunicare in modo limpido e pulito. Usalo!
Image: Freedigitalphotos.net by imagerymajestic
Video youtube dal film "I Simpson"
Mi sembra molto efficace il fatto di porre l'attenzione su di sé e cercare di manifestare le proprie emozioni, dicendo come ci si sente, cosa "ci si vede fare" e evitando le generalizzazioni.
RispondiEliminaPer esperienza personale, ho avuto modo di sperimentare questo metodo di comunicazione sia in famiglia che sul lavoro e devo dire che funziona e migliora notevolmente la qualità della vita...
Che bello Rossana!
EliminaQualita di vita migliorata!!!?
Ti ha funzionato sia in famiglia che al lavoro!
Complimenti e grazie!
La tua testimonianza dimostra come certe tecniche, se veramente messe in pratica (e non lasciate scritte su un libro o su un blog)possono essere molto molto efficaci!
Mi congratulo anche per l'impegno che, immagino hai già intrapreso nel migliorare te stessa (e.. inevitabilmente.. il mondo!)