Quali sono i sentimenti di base? E quanti sono? In psicologia c’è da sbizzarrirsi:
ognuno da cifre diverse. A me ha colpito quando mi è stato chiesto di
riconoscere, da una sensazione corporea indefinita (non chiara), che sentimento
stavo provando e dissi una cosa a caso, tipo: “sento dubbio, insicurezza”.
Mi fu risposto i
sentimenti sono QUATTRO! Questo è il numero che prendo in considerazione perche
su questo, semplicemente riflettendo, diventa più facile riconoscerli. E sono: gioia, tristezza, paura e rabbia.
Quindi il sentimento che stavo provando era: “paura”.
C’è un sentimento
particolare su cui vorrei soffermarmi ed è la rabbia. Già perché la rabbia è un sentimento che tutti
conosciamo e che tendiamo a reprimere (cioè a bloccare).
Questo produce
una serie di effetti. Il primo di tutti, in ordine cronologico (ovvero in
ordine di apparizione) è che quando è presente la rabbia in noi, se non è già
molto evidente, noi non la riconosciamo, e quando
la riconosciamo è già diventata molto pericolosa.
Cosa succede in
noi? È possibile riconoscere la rabbia quando è ancora gestibile?
Succede che una vocina dentro di noi ci dice: “Non ti arrabbiare! Che è pericoloso!” Questa almeno è la vocina dentro di me, la tua forse dice qualcosa di leggermente diverso. Ne ho sentite altre anche fantasiose, tipo: “Non ti arrabbiare: quando ti arrabbi sei brutta/o!” o “Non ti arrabbiare, che ti fa male alla salute!”.
Questa vocina, molto probabilmente ci ricorda una voce che un tempo era di Mamma, o Papà, o un insegnante o qualcun’altro: ma questo non ha molta importanza perché Adesso questa vocina è nostra. Siamo noi a dirci questa cosa. E cos’è questa cosa? Un giudizio!
E quando c’è un giudizio noi cancelliamo o deformiamo la realtà delle cose che ci stanno accadendo per fare in modo di non essere giudicati male, da noi stessi!!
Nel blog (La meditazione, una pratica considerata “poco pratica” – il giudizio) parlo del giudizio e di come ci nasconde la realtà. Quindi cosa possiamo fare?
Allenarci a riconoscere cosa ci accade prima che subentri il giudizio, e se è già subentrato: riconoscerlo! Possiamo dirci: “guarda c’è un giudizio! Che cosa dice questo giudizio? Che non mi piace qualcosa: cosa?” e ci sarà più facile riconoscere come stanno le cose in realtà.
Quando riesco a dire: “c’è rabbia e non mi piace” riconosco cosa sta accadendo. E se ci pensi bene già la rabbia è esplosiva, e quando ci aggiungo che “non mi piace” invece di disinnescarla, creo ulteriore attrito e tensione.
Quindi solo in apparenza mi tranquillizzo dicendomi che va tutto bene di fatto cova sotto in maniera ancora più subdola e pericolosa. Riuscire a riconoscere sia la rabbia che l’eventuale giudizio è un ottimo inizio per riuscire a gestire lo stato di rabbia. Andiamo al concreto.
Strumento pratico: Raccogliti ad osservare le sensazioni che hai nel
corpo. Senti eventuali tensioni. Spesso le tensioni sono intorno agli occhi, le
mandibole serrate, il collo, le spalle e.. la pancia.
Poni bene
l’attenzione allo stomaco: se senti un calore o una certa vibrazione o energia,
potrebbe essere rabbia. Non è detto che è sicuramente rabbia. È utile che tu
osservi cosa accade in te e vedere se puoi riconoscere partendo dalla
sensazione corporea che sentimento può essere.
Ti puoi chiedere:
“quale è tra gioia, tristezza, paura e rabbia”. Se sai di essere arrabbiato/a
sei già un bel passo avanti e poi vedremo cosa possiamo farci con questa rabbia
e cosa, invece, ci può convenire evitare di fare.
Vedi anche gli altri articoli sull'argomento: rabbia
Image: Arvind Balaraman / FreeDigitalPhotos.net
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