Vuoi
aggiungere alle tue facoltà anche un nuovo modo di pensare?
Voi
essere veramente padrone della tua vita?
Vuoi
vivere pienamente le emozioni invece che esserne schiavo?
In
questo articolo ti svelo un modo assolutamente alla tua portata che aumenterà
in modo sconfinato le tue capacità mentali.
Già
perché sono capacità che noi tutti abbiamo e che tendiamo a non usare.
Specialmente noi occidentali e in particolar modo i maschietti (esatto anch’io).
Stai
per scoprire un modo semplice e pratico per farlo…
Ti
anticipo che non centra nulla la meditazione (anche se chi medita, è agevolato
in questo processo.)
…per
svelarlo meglio ti racconto una storia. Una storia di cui molti stanno parlando
di questi tempi: “La fine del mondo nel dicembre 2012!”.
Che
storiaccia! Ne ho sentite dire di tutti i colori. Tra tutte queste
fantasie ti racconto la mia fantasia – tranquilla/o poi torniamo al pratico.
Ovviamente
non credo a un’apocalisse. Anzi sto scoprendo, navigando in internet come molti
vogliono farci credere nell’apocalisse per pilotarci. (ti sto parlando di
mie idee: non voglio che tu creda a questo, puoi fare le tue verifiche se vuoi,
ma non è questo il punto della questione).
Allo
stesso tempo devo ammettere che stiamo già attraversando un periodo di grandi
tensioni e cambiamenti.
Esatto
un cambiamento è già in atto, ed è un cambiamento che si sta sempre più
esasperando questo fa pensare a un’accelerazione a cui segue una decelerazione.
Il
cambiamento è un’opportunità, allo stesso momento una vecchia parte di noi
“muore”, forse era già morta ma in quel momento preciso ce ne rendiamo conto.
Spesso
quando sogniamo che noi moriamo è proprio perché sta rinascendo un nuovo “noi”,
dice la psicologia contemporanea.
Si
parla molto della parola cinese “crisi” o “pericolo” che, per i cinesi
significa anche opportunità o “punto cruciale” (come
sottolinea questo articolo su Wikipedia).
Ebbene
sì, credo che un cambiamento sia in atto: lo vedo!
La
mia fantasia mi spinge a pensare che sia vera la profezia dei Maya.
Quella vera però!!!
Quella
cioè che dopo 5 mila anni (5.125 anni per la precisione) di dominio della
forza maschile rappresentata da Kulkan, si sta sostituendo quella
femminile.
Non
solo ma questo è già avvenuto, sta già avvenendo, ben prima del dicembre
2012. Infatti, alcuni esperti della cultura Maya dicono che il ciclo critico è
iniziato nel 1999 e ha raggiunto il suo apice nel maggio 2012.
Torniamo
a osservare per un attimo la realtà: pensa ai tuoi nonni. E al potere che
avevano le donne allora e che hanno adesso. In tutto il mondo! Anche da noi in
Italia.
Non
solo ma pensa a come anche noi maschietti, ci stiamo trasformando aumentando
alcuni lati più femminili: collaboriamo di più in casa, ci occupiamo di più dei
bambini, siamo meno restii a stare con i sentimenti e ad ammetterli.
Pensa
ai tuoi genitori, specie a tuo padre, associali a: 1) Lavori domestici, 2)
educazione dei figli (o con i bambini), 3) stare col pianto. Fallo anche con i
tuoi i tuoi nonni, e poi confrontalo con una coppia di oggi: vedi com’è
cambiato?
Aggiungere
una possibilità al
nostro modo di pensare e agire è possibile ed è scientifica!
Vale
per tutti anche per le femminucce!
Possiamo
usare di più quella che Daniel Goleman chiamerebbe: Intelligenza emotiva.
Ecche
è!??
Ci
arrivo subito!
Si
tratta di usare di più il nostro lato femminile di cui ormai ci
stiamo dimenticando l’esistenza – Lo ripeto vale anche per le femminucce anche
se essere donna aiuta di più, anzi dovrei dire “sentirsi donna” aiuta di più.
È
dimostrato che il nostro cervello è diviso in due emisferi: quello
destro e quello sinistro. E che le zone si attivano di più quando facciamo una
serie di cose piuttosto che altre.
La
parte sinistra del cervello si attiva quando usiamo elementi cognitivi
ad esempio quando usiamo i numeri. I concetti, le parole, le strutture;
quella destra si attiva quando siamo più nella fantasia, nei sentimenti,
nella percezione, nella creatività.
Si
è visto come i maschietti tendano a usare più l’emisfero sinistro,
quello digitale-cognitivo e le femminucce più quello destro
ovvero quello analogico-emotivo. (Quando me lo hanno dato come scoperta
scientifica mi è sembrata la scoperta dell’acqua calda)
Ovviamente
è una generalizzazione: conosco molte donne molto “cerebrali” e molti uomini
molto “emotivi” e anche queste sono generalizzazioni, perché in ciascuno
convivono le due realtà.
Il
punto è che ci siamo abituati a credere che la realtà sia solo nella nostra
testa, nel nostro cervello o ci
identifichiamo col pensiero (hai letto: Come
uscire dal “Pensiero compulsivo”.o "Pippe mentali"? leggilo!)
ed escludiamo il resto del corpo e tutte le percezioni che
ne derivano.
Saremmo
molto più ricchi se invece di escludere qualcosa lo includessimo (In questo
articolo parlo di come possiamo allenarci a includere: Perché
i “perché” non aiutano a capire perché )
Una
donna è come
la terra: sa essere molto accogliente.
Accogliere,
includere, non sto dicendo che usare la parte cognitiva sia sbagliato:
assolutamente! Dico solo che potremmo rivalutare e integrare anche tutta
una parte, quella emotiva che ci siamo persi per strada! “Hai mai
visto un uomo piangere?” cantava Battisti.
Ma
lo dico anche alle donne, lo chiedo a te, che tu sia uomo o donna: “Quanto
ti permetti di stare con i sentimenti?” “Quanto ti concedi di stare con
sentimenti come il pianto, la tristezza, la paura, la rabbia?” “quanto riesci a
stare accanto ad una persona che piange?” “è difficile vero?”
Per
me lo è. Ho studiato molto per accorgermene ed è un lavoro continuo quello di
integrarlo nel quotidiano: basterebbe ascoltare (qui trovi un articolo
sull’ascolto: La
comunicazione nelle relazioni – l'Ascolto ) e stare con le cose così come
sono (toh! Guarda: proprio ciò che impariamo con la meditazione! Come vedi
tutto torna. Se vuoi leggi: La
Meditazione: come iniziare?).
Lo
ripeto: Ascoltare e stare con le cose così come sono (senza etichette).
Devo
dire che Goleman nella sua Intelligenza Emotiva osserva che gran parte del nostro sistema neuronale non è nel cervello, ma è
ben distribuito i tutto il corpo. Nella pancia ad esempio abbiamo molte cellule
nervose.
La
pancia, è lì che
racchiudiamo molte delle nostre sensazioni, le blocchiamo prima che si
trasformano in emozioni. Per poi magari agire di pancia senza sapere neanche
che stiamo combinando e fare molte sciocchezze.
Usiamolo
il nostro corpo! Usiamo la nostra pancia e usiamo il nostro cervello –non
identifichiamoci con esso- Usiamolo non sostituiamo il cervello a noi! E non
lasciamo solo all’inconscio i segnali che ci invia la nostra pancia! (ci sarebbe anche il cuore da
usare, ma lasciamo stare per questa volta: rimaniamo focalizzati
sull’obiettivo).
Come
usare la pancia?
Come usare il cervello? Per il cervello è utile non identificarci con i nostri
pensieri (ti ricordo quest’articolo: Come
uscire dal “Pensiero compulsivo”.o "Pippe mentali") Per la
pancia vediamo come fare.
Immagina
che la pancia, anzi le viscere (vale un po’ per tutto il corpo
in realtà) siano un’antenna, che recepisce e ti ritrasmette dei
segnali. Allenati a stare con quei segnali.
Una curiosità:
Una psicologa sessuologa, mi faceva presente che per prevenire ai bambini l'abuso su di loro, se vengono "invitati" a fare delle "strane coccole", di dare ascolto alle sensazioni provenienti dalla pancia. In questo modo possono monitorare la loro profonda volontà e regolarsi al meglio. |
Un’altra curiosità:
In certe tradizioni spirituali la volontà (quella che ci spinge ad agire) è nella pancia. |
Cosa
sono questi segnali? Sensazioni, semplici sensazioni corporee: tensioni,
formicolii, calore, contorsioni, qualsiasi sensazione.
Una
volta accolti questi segnali, dopo esserci stati un po’ e averci
familiarizzato, diventano emozioni, prova a descriverle.
Esatto
descrivi sia quello che senti (sensazioni fisiche) che quello che
provi (emozioni). Verbalizza, descrivi, di ad alta voce o metti per
iscritto quello che senti, sia a livello fisico che emotivo. In questo modo
stai integrando la sensazione-emozione (recepita dall’emisfero femminile) con
la parte cognitiva (elaborata dalla parte maschile). In altre parole ne
diventi consapevole. Integri i due emisferi cerebrali. Torni a essere padrone della tua vita.
È
proprio la consapevolezza della sensazione a permettere all’emozione di
manifestarsi.
Attenzione
però: allenati a stare nella sensazione, stacci il più a lungo
possibile. Quindi allenati a stare nell’emozione, qui stacci ancora più
a lungo, altrimenti scatta l’etichetta cognitiva, il giudizio e ti sei di nuovo
persa/o una parte di te (come descrivo nell’articolo: Perché
i “perché” non aiutano a capire perché ).
Una
volta colte le sensazioni, individuate le emozioni, emergono i sentimenti e i
reali bisogni!
Lo
ripeto:
Quando
stai con le tue sensazioni, fai emergere le emozioni;
quando
stai con le emozioni, fai emergere i sentimenti;
quando
stai coi sentimenti, fai emergere i tuoi reali bisogni;
quando
stai con i tuoi reali bisogni, vivi una vita intensa e “felice”.
È
quello che è successo a un amico con cui sono uscito qualche sera fa.
Era un autore e regista con cui avevo lavorato in passato, era una persona
molto intelligente e sensibile ed era di molto sovrappeso.
Lo
avevo perso di vista, ma si è iscritto alla mailing list di Felice Adesso, e
dopo un po’ ci siamo rivisti.
Incredibile!!
Era un altro! Magro: aveva perso 60 chili! Ed era sereno come mai lo
avevo visto.
Gli
ho chiesto come aveva fatto! Mi ha risposto, quasi banalmente: “ho meditato”,
poi ha aggiunto “ho consapevolizzato cosa facevo col cibo in realtà, ed
ho scoperto i miei veri bisogni”.
Esatto
il mio amico aveva capito di cosa aveva realmente bisogno ed ha smesso di
sostituirlo con qualcosa di diverso: il cibo.
Se non sei consapevole
delle tue sensazioni,
delle tue emozioni saranno loro a comandarti e sarai sempre insoddisfatta/o. Andrai a cercare soddisfazioni con
qualcosa di diverso e, ovviamente non sazierai mai il tuo reale bisogno.
Ti
senti spesso insoddisfatta/o? Cerca di capire cosa realmente può darti
soddisfazione. Il mio amico lo ha fatto! Puoi
farlo anche tu!
Io
non sono ancora così bravo come lo è stato il mio amico, ma ci lavoro su. Sto
scoprendo quanto basta già solo avere iniziato per avere una vita più
appagante.
Sto
sviluppando la mia intelligenza
emotiva, sto sviluppando la mia parte femminile, mi sto allenando ad usare
"tutto" il cervello, ad accogliere, sto partecipando al cambiamento
che è in atto nel mondo!
Tu?
Vuoi
fare come il mio amico?
Ti
ricordo che, se vuoi, puoi applicare questi strumenti pratici:
1.
Stai
con le sensazioni del corpo! – osserva le viscere
2.
Stai
con le emozioni – osserva la pancia (e il cuore.)
3.
Riconoscile
e consapevolizzale integrando anche la parte cognitiva – dagli un nome.
4.
Riconosci
i tuoi reali bisogni
5.
Vivi
la tua vita fatta di tutti e due i cervelli anziché uno! Viva la donna che è in
te!
Fai
un passo alla volta: non è facile.
Comincia
con lo stare con le sensazioni, ovvero osserva
e registra le sensazione che vengono da dentro la pancia.
Gli
altri passi verranno più naturali e comunque dopo.
Oppure
dimentica tutto e semplicemente: medita!
Ti
ricordo la meditazione guidata gratuita che trovi in alto a destra, ti basta
mettere il nome e il tuo indirizzo email.
In
quest’ articolo ho parlato anche di:
Ciao! più che di "reali bisogni" parlerei di "bisogni motivazionali", almeno come li definisce A. Maslow. Quello di usare anche l'intelligenza emozionale nel mio caso è un percorso lungo che ultimamente ha acquisito nuova energia grazie sia alla meditazione sia alla "semplificazione" dei "perché" in "come" e degli "o" (io scrivo XOr in quanto è una tipica funzione logica) in "e" :)
RispondiEliminaSono daccordo con te White-Rabbit usare l'intelligenza emotiva è un processo lungo.
RispondiEliminaMeglio cominciare subito, quindi :)
Anche io ci sto lavorando...
Sostuire i "Perchè" in "come" e le "o" in "e" l'ho scritto in: perchè i perche non aiutano a capire perchè: http://www.feliceadesso.com/2012/08/fenomenologiacapirelarealtaperche.html lo hai letto?
Ciao! e buon processo :)
Complimenti Claudio, vedo che l'afa non ti fiacca e continui a redigere interessanti articoli.
RispondiEliminaVorrei aggiungere che, secondo me, un altro strumento utile per arrivare meglio a consapevolizzare le nostre sensazioni e quello che ne consegue, oltre alla meditazione, come tu suggerisci, consiste nel dare spazio al respiro. Rrespirare in modo profondo ed adeguato calma il corpo e la mente e ci permette di riconoscere sensazioni ed emozioni in modo più netto. Il respiro calmo, ritmato e profondo avvicina il nostro spazio intimo ed il nostro spirito. Provare per credere. Basta iniziare con dieci minuti di attenzione, il resto viene da sè.Del resto si tratta soltanto di fare con attenzione e cura una cosa che facciamo già naturalmente, quindi...facilissimo!
Carla
Ciao Carla,
Eliminagrazie per il tuo suggerimento, il respiro è sicuramente un ottimo modo per tornare al corpo ed al quì e Adesso!
Poi puoi spostare la tua attenzione alla pancia se vuoi usare al meglio l'antenna delle percezioni..
Non a caso il respiro è anche alla base di gran parte delle tecniche meditative, ma su questo penso che dedicherò un intero articolo.
Il mio maestro di meditazione dice che il respiro ci è amico e ci accompagna in ogni momento della giornata, tutti i giorni sino all'ultimo respiro... :)
è un fedele amico a cui rivolgersi nei momenti in cui vogliamo tornare ad essere consapevoli!
e come dici tu: è facilissimo!! ci viene naturale respirare!