Scopri la comunicazione “segreta” come in te e negli altri!!
Nanni Moretti dice: “Mi si nota di più se vengo e mi metto in un angolo o se non vengo proprio”
Lui comunica con l’assenza!!
Vuoi stare zitto e non dire niente: quel silenzio parla per te!!
Non solo ma anche quando dici qualcosa la comunicazione non avviene, se non in minima parte, con il verbale ma con il NON VERBALE!
Facciamo un esempio:
Verbalmente limitiamoci ad una parola, la parola: “scemo”
Immaginati ora che ti dica:
“scemo” con tono divertito e sorriso sulle labbra magari dopo una tua battuta scherzosa
Ma posso dirti:
“scemo” con tono acceso e faccia grucciata da arrabbiato
Posso dire anche:
“scemo” con tono sconsolato e alzando le spalle
Posso dire “scemo” anche per prenderti in giro e userei un altro tono, un’altra mimica e un’altra gestualità.
Insomma la stessa parola assume significati diversi a seconda del non verbale che uso.
Attenzione sto per rivelarti una (anzi due) notizia tanto scontata quanto sconcertante:
1) La comunicazione non verbale è il 95% di tutta la nostra comunicazione –in fondo siamo ancora degli animali.
2) In caso di incongruenza tra il messaggio verbale e uno non verbale teniamo conto SEMPRE del messaggio non verbale, registrando però l’incongruenza e percependolo come qualcosa di poco affidabile (ma questo è un altro argomento.)
3) (avevo detto una cosa, poi due e il tre che c’azzecca?? Dai su concedimelo, in fondo te l’ho già detto nel titolo) NON SI PUO NON COMUNICARE anche questo è scontato e sconcertante allo stesso tempo
Quindi?
Meglio osservare il nostro non verbale e vedere se è congruente con quello che stiamo dicendo e notare la stessa cosa negli altri.
Come?
Osservando e registrando il non verbale nei vari ambiti in cui si manifesta, vediamone alcuni:
- La Mimica facciale: le espressioni del volto Il movimento degli occhi: gli occhi producono un movimento LEM (Lateral Eye Movement) istintivo che è leggibile a livello inconscio da tutti e, per chi li ha studiati anche a livello conscio.
- La gestualità
- Il modo di vestirti e di truccarti: puoi vestire di scuro o colorato e... non è mai un caso!!!
- La posizione che assumi col corpo: spaparanzato sulla poltrona o seduto sulla punta della sedia. A gambe accavallate o divaricate, busto in avanti, braccia incrociate davanti, eccetera
- La prossemica: ovvero lo spazio che occupi in un ambiente.
Zona intima (da 0 a 50 centimetri); Zona personale (da 50 cm ad 1 metro); Zona sociale (da 1 m a 3 o 4 m); Zona pubblica (oltre i 4 m)
- Un Altro esempio di come ti posizioni il tuo corpo in un ambiente è se ti siedi vicino alla porta o se ti metti affianco ad una persona (esprimi vicinanza) o di fronte (può essere un poco più diretto ed “ostile”)
- Il Paraverbale. Tutto quello che puoi cogliere del non verbale al telefono...
Ricordi l’esempio dello “scemo” il tono della voce, il ritmo, il timbro, le pause, il silenzio sono tutte cose legate alla voce che accompagnano la parola ma non sono la parola? Ecco cosa è il paraverbale. - Il Tatto (Aptica), vabbeh questa lasciamola stare...
Che ci fai una volta che hai osservato tutte queste cose?
Innanzitutto è bene fare un poco alla volta, ci vuole un allenamento costante, ma ti assicuro che poi ne guadagni in consapevolezza! È un po’ come meditare!
Quindi la prima cosa che ci guadagni è una maggiore consapevolezza.
Poi distinguiamo quando osservi il non verbale su di te e sugli altri
A) Su di te:
1) Sei più in sintonia col tuo vero sentire. Ad esempio ti accorgi che quel giorno ti vesti di scuro e senti se vuoi comunicare serietà, tristezza. Eccetera. O ti accorgi che tieni le braccia chiuse sul petto un po’ per chiuderti… Insomma scopri meglio le tue sensazioni e i tuoi sentimenti. Ti sembra poco? Significa riprendere possesso della tua vita!
2) Evita di mascherare il non verbale: è una battaglia persa!
3) Cerca di dare messaggi verbali in linea con quelli non verbali. Magari dai tu una chiave interpretativa altrimenti gli altri daranno la loro. Al limite stai in silenzio e lascia che in non verbale parli per conto tuo..
Cosa ci guadagni: Innanzitutto una comunicazione sempre più fluida, con molti, ma molti, meno fraintendimenti, e quando ci sono hai più strumenti per smascherarli.
B) Negli altri
1) Osserva il non verbale e sospendi il giudizio. Evita di interpretare. Ad esempio immagina di vedere uno con le braccia incrociate.
Può essere un segno di chiusura e registri questa possibilità allo stesso tempo rimani con il “giudizio” in sospeso attendendo di osservare altri segnali che confermano o meno la tua ipotesi.
Se ha lo sguardo basso potrebbe confermare, ma potrebbe non bastare. Magari ha solo male ad un braccio e se lo sta tenendo con l’altro braccio …
Può essere un segno di chiusura e registri questa possibilità allo stesso tempo rimani con il “giudizio” in sospeso attendendo di osservare altri segnali che confermano o meno la tua ipotesi.
Se ha lo sguardo basso potrebbe confermare, ma potrebbe non bastare. Magari ha solo male ad un braccio e se lo sta tenendo con l’altro braccio …
Insomma stai osservando: non giudicando. Ricordi la differenza? (Vedi l’articolo che ho scritto sul giudizio: Come “domare la rabbia” – il giudizio oppure La meditazione, una pratica considerata “poco pratica”)
2) Nota se c’è una incongruenza. Ad esempio se ti sta dicendo una cosa triste e sorride. Sorridere mentre si dice qualcosa di doloroso può essere un modo per non prendere contatto col dolore.
In questo modo puoi decidere se rimanere col dolore e concedere anche a lui di poterlo esprimere pienamente (è quello che vuole in fondo, altrimenti che te ne parla a fare?).
O puoi decidere che è troppo anche per te e seguire il sorriso col tuo.
O addirittura, se c’è molta, ma mooolta confidenza puoi dirgli “mi dici delle cose molto dolorose e vedo che sorridi”... solo che questo è un po’ delicato… giudica tu..
In questo modo puoi decidere se rimanere col dolore e concedere anche a lui di poterlo esprimere pienamente (è quello che vuole in fondo, altrimenti che te ne parla a fare?).
O puoi decidere che è troppo anche per te e seguire il sorriso col tuo.
O addirittura, se c’è molta, ma mooolta confidenza puoi dirgli “mi dici delle cose molto dolorose e vedo che sorridi”... solo che questo è un po’ delicato… giudica tu..
3) Vuoi simpatizzare? Fai da specchio! Ovvero se lui ha incrociato le braccia fallo anche tu!
Innanzitutto se ha incrociato le braccia non è il caso di invaderlo troppo: probabilmente è in difensiva, un approccio eccessivo potrebbe farlo chiudere ulteriormente.
Se le incroci anche tu, lui percepisce una maggiore sintonia tra il suo sentire ed il tuo. Inoltre c’è la “tua barriera” , a proteggerlo, quindi lui può liberare la sua ;)
Non c’è bisogno di fare la stessa identica cosa ad esempio puoi incrociare le dita delle mani, è un segnale simile al suo. Fai qualcosa di simile a lui in sintonia col tuo sentire.
Vedrai che lui potrebbe aprirsi e allo stesso tempo, mettendoti nella sua stessa posizione ti è più facile capire come si sente ed empatizzare (provare in te le emozioni che prova lui) .. fico no?
Innanzitutto se ha incrociato le braccia non è il caso di invaderlo troppo: probabilmente è in difensiva, un approccio eccessivo potrebbe farlo chiudere ulteriormente.
Se le incroci anche tu, lui percepisce una maggiore sintonia tra il suo sentire ed il tuo. Inoltre c’è la “tua barriera” , a proteggerlo, quindi lui può liberare la sua ;)
Non c’è bisogno di fare la stessa identica cosa ad esempio puoi incrociare le dita delle mani, è un segnale simile al suo. Fai qualcosa di simile a lui in sintonia col tuo sentire.
Vedrai che lui potrebbe aprirsi e allo stesso tempo, mettendoti nella sua stessa posizione ti è più facile capire come si sente ed empatizzare (provare in te le emozioni che prova lui) .. fico no?
Per essere ancora più pratici:
1) Comincia con una cosa semplice: quella che noti con più spontaneità ad esempio il tono della voce. E raffina col tempo questa attenzione. Se pratichi la meditazione ti verrà più facile.
2) Metti questo articolo tra i preferiti e torna a leggerlo nel tempo, quindi piano piano aggiungi altri elementi alla tua attenzione
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:-) che bello sentir parlare di comunicazione non verbale come processo di autoconsapevolezza e ricerca di congruenza piuttosto che tecnica per imparare a smascherare il gradimento e l'ostilità dell'altro. Grazie
RispondiEliminaCiao Sara,
RispondiEliminami fa piacere vedere che evidenzi l'aspetto dell'autoconsapevolezza e della congruenza, credo che siano passi fondamentali anche per chi, vuole accingersi a studiare la comunicazione non vebale anche per scopi persuasivi.
Non credo che tu possa persuadere qualcusno se prima non entri in comunicazione con lui.